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L'OCCHIALE E LE GENERALITA'

L’occhiale da vista, correttivo è il risultato della combinazione di due prodotti diversi:

  1. Lenti oftalmiche
  2. Montatura

La soddisfazione dell’acquirente sarà garantita se lo si saprà indirizzare in una scelta che possa esprimere:

  1. Comfort visivo
  2. Comfort fisico
  3. Soddisfazione estetica
  4. Sicurezza
  5. Spesa adeguata

Ognuna delle due componenti dell’occhiale, lenti e montatura, giocano un ruolo importante su tutti e cinque i punti che garantiscono la soddisfazione del cliente.

Infatti la scelta giusta delle lenti oftalmiche non ha a che vedere solo con il comfort visivo, ma esse dovranno avere caratteristiche di giusta leggerezza per non influenzare eccessivamente il peso finale dell’occhiale (comfort fisico);

  • il loro spessore, una volta sagomate dovrà essere contenuto nei termini di un buon risultato estetico;
  • dovranno, finché possibile, garantire sicurezza d’uso contro urti o traumi;
  • avere un costo adeguato alle aspettative d’uso del cliente. Ugualmente si può dire della montatura.
  • la montatura dovrà calzare perfettamente sul naso e sulle orecchie, affinché il peso totale dell’occhiale sia il più possibile ben distribuito per un ottimale comfort fisico;
  • la dimensione e la forma della dima deve tendere ad un buon centraggio dell’occhio al fine di ridurre le fastidiose aberrazioni delle lenti molto decentrate (comfort visivo);
  • forma, colore e dimensione è bene che corrispondano all’anatomia del viso e alla carnagione (soddisfazione estetica);
  • la robustezza e l’assenza di parti contundenti (viti o perni sporgenti) sono necessarie per una buona sicurezza d’uso anche in condizioni estreme.

I materiali utilizzati per la costruzione di lenti oftalmiche devono avere principalmente la caratteristica di essere il più possibile trasparenti, affinché l’energia raggiante che li attraversa mantenga il più possibile integre tutte le sue caratteristiche. Solo così il segnale trasmesso dalla retina alla corteccia visiva sarà puro e l’immagine elaborata conterrà tutti i particolari dell’oggetto che ha generato l’emissione luminosa. Pertanto il materiale deve avere le caratteristiche di:

OMOGENEITA': quando non contiene sostanze chimico-fisiche diverse;

ISOTROPIA: quando le caratteristiche fisiche del mezzo rimangono costanti in ogni loro punto.

Gli elementi fisico-chimici che contraddistinguono i mezzi ottici (nel nostro caso le lenti oftalmiche) e che sono di diretta derivazione dal tipo di materiale utilizzato sono:
L’INDICE DI RIFRAZIONE (n). Definisce la capacità del mezzo ottico di far rallentare la velocità di propagazione della radiazione che su di esso incide e lo attraversa. Il suo valore viene usualmente associato allo spessore delle lenti necessarie a correggere l’ametropia. Più l’indice è alto più la lente finita è sottile.

Il Sistema Tonico Posturale prende le informazioni dai muscoli estrinseci dell’occhio (MOE) che, possedendo particolari recettori (fusi neuromuscolari, cilindri mio-tedinei), sono in grado di stabilire la loro posizione rispetto alla testa e il collo, il vistibolo, l’apparato stomatognatico, il tronco e l’appoggio podalico

La posturologia è un settore mutevole, che necessità di una continua interazione tra i professionisti che ve ne prendono parte.

La vista è tra gli “organi di senso” più importanti del nostro corpo, sia dal punto di vista funzionale che quello posturale. Come ogni altro sistema integrato del nostro corpo (ad esempio: appoggio podalico, apparato vestibolare, etc.) l’interferenza è a corrispondenza biunivoca. La funzione visiva quindi, interferisce e viene condizionata rispetto gli altri componenti del nostro Sistema Tonico Posturale:

L’approccio interdisciplinare rappresenta quindi il presente dell’attività clinica, e i test visuo-posturali sono il mezzo di comunicazione tra le diverse discipline che si occupano dell’assetto posturale.

QUADRO CLINICO DI UNA DISFUNZIONE DEL SISTEMA VISIVO:

  • spalla più alta e retroposta
  • testa inclinata da un lato
  • rotazione del capo
  • maldestrezza
  • cefalee vespertine tipo emicrania occipito-retro-orbitaria-temporale
  • instabilità d’equilibrio
  • cervicalgia, gonalgia
  • gamba corta funzionale del bambino (provocata da una iperforia omolaterale e una ipoforia controlaterale)
  • astenia
  • segni oculari: sensazione di bruciore-lacrimazione-visione sdoppiata, diplopia serale difficoltà alla guida notturna con luci riflesse sull’asfalto
  • cadute dell’anziano e del bambino
  • chinetosi
  • bambini svogliati o turbolenti
  • difficoltà di concentrazioni nella lettura fino alla dislessia

La corteccia cerebrale ha funzioni sul pensiero, movimento volontario, linguaggio, ragionamento, percezione.

Gli impulsi danno informazioni sulle nostre condizioni fisiche e sull’ ambiente che ci circonda. La costante ripetizione del movimento, permette di affinare e controllare il movimento in risposta a uno stimolo. Una immaturità nello sviluppo di queste vie provoca una difficoltà nella coordinazione, nell’intenzione del movimento e nell’esecuzione di movimenti fini. Il sistema limbico o amigdala, agiscono in sinergia con la corteccia.

Nel sistema visivo, ciascun occhio ha delle funzioni specifiche, infatti si distingue:

L’ OCCHIO DOMINANTE: corrisponde alla lateralità corticale del soggetto ed è l’occhio, a prevalente visione maculare, che vede, che apprezza l’intensità e la lunghezza d’onda (quindi il colore). È l’elemento sensoriale visivo propriamente detto.

L’ OCCHIO NON DOMINANTE: (occhio stereognosico): occhio a prevalente visione periferica, dove dominano i bastoncelli. Questi recettori hanno un potere di discriminazione cinetica che ci avverte in modo automatico e in via riflessa di tutto quanto si muove nell’ambiente, permettendo alla corteccia occipitale di comprendere tutte le trasformazioni che lo circondano. È il centro sensoriale direzionale della cinesia. La perdita di lateralità visiva, significa scambio di ruoli fra occhio dominante e non dominante che significa anche ricezione corticale differente. Per l’azione del chiasma ottico le informazioni visive di un occhio pervengono ai due emisferi, ma quando esistono problemi funzionali oppure organici a carico di un occhio, i messaggi percorrono circuiti interemisferici differenti e ciò può provocare, specialmente nel bambino, problemi mnesici, dislessici, disgrafici e disprassici.

 

IL RUOLO DEL RECETTORE OCULARE NELL’AREA COGNITIVA E NELLE ATTIVITÀ MOTORIE

La percezione è un processo dinamico e attivo attraverso il quale gli input sensoriali provenienti dal mondo circostante vengono analizzati, interpretati ed organizzati in un sistema di conoscenza più generale.

Le informazioni vengono acquisite da diversi canali sensoriali tra i quali il canale visivo che, nelle funzioni visuo-percettive, costituisce il mezzo di raccolta delle informazioni.

La capacità visuo-percettiva può essere definita come il processo cognitivo che prevede l’integrazione tra l’input sensoriale visivo e l’esperienza dell’individuo. Inizia con la formazione dell’immagine retinica a cui segue un’analisi delle informazioni percettive salienti (forma, colore, localizzazione spaziale etc.), fino ad arrivare ai processi cognitivi di ordine superiore che attribuiscono un significato all’immagine percepita. Lo sviluppo visuo-percettivo costituisce uno dei primi strumenti di interazione con il mondo esterno e riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo, neuromotorio ed affettivo del bambino.

 

Vi auguro tanta salute!


Counselor holistic Optika & Naturopathy
Nicoletta Miclea

In collaborazione con
Dott. Mattia Lotto (ortottista, assistente di oftalmologia)
Dott.ssa Claudia Bracchi (ottico, optometrista)