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Lo stile italiano

Lo stile italiano

Prada. Un marchio, una striscia rossa, un nome che sembra inventato ad arte invece è il cognome della signora Miuccia, stilista per creatività ed eredità del marchio. Tutto il mondo identifica con questa elegante signora le linee Prada e Miu Miu, per le più giovani.
In realtà il marchio Prada ha origini molto antiche. Per trovarle bisogna risalire addirittura al 1913, quando il signor Mario Prada creatore di borse, bauli e accessori in pelle trasforma il negozio milanese di Galleria Vittorio Emanuela II nella mecca per gli appassionati di accessori “capaci di non passare di moda nel giro di una stagione” come lo stesso Mario Prada ama descrivere le sue creazioni.
Ci vorranno molti decenni e due generazioni prima che Prada diventi sinonimo di eleganza e moda femminile, una griffe minimal chic che tutto il mondo conosce. Il merito? Della nipote Miuccia, una graziosa signora appassionata di teatro e di mimo, che studia al Piccolo Teatro di Milano alla fine degli anni Sessanta e si laurea in scienze politiche nel 1970, che gira per l’America facendo essa stessa tendenza e dettando moda con la sua sobrietà borghese e le eccentricità da giovane italiana in trasferta, come quando andava in giro senza calze anche in inverno o, viceversa, quando indossava calzettoni in lana con i sandali, che mischiava e sovrapponeva spesso senza apparente logicità strati di tessuto diversi, come chiffon e tweed. Questa milanese giovane rampolla di buona famiglia da sempre appassionata di moda ha poi inancantato tutti con le sue linee di accessori prima e di abiti poi, dai compratori alle fashion victims sino a Patrizio Bertelli suo marito dal 1987 e amministrato delegato del gruppo Prada.
La storia recente e vincente del marchio inizia nel 1988 quando Miuccia disegna la prima collezione Prada donna. All’epoca Prada aveva già due negozi e Milano (lo storico che fu del nonno Mario e il neonato di via della Spiga) e uno a New York tutti e tre sotto la tinta tenue del verdino tipico del marchio.
In quel periodo la coppia Prada-Bertelli aveva già alle spalle dieci anni di collaborazione professionale e uno di matrimonio. E’ l’inizio di un’avventura a 360 gradi, sono i primi passi verso i gloriosi anni Novanta.
Arriva Miu Miu nel 1993, per le giovani borghesi che non amano il chiasso ostentato della moda. Nello stesso anno Prada veste anche l’universo maschile con la collezione uomo.
Nel 1997 Prada Sport è sinonimo di abbigliamento casual e tecnico da portare indifferentemente sulla neve, in campagna o per le passeggiate in città. Intanto come foglie in autunno piovono i premi per Miuccia.
Nel 1994 riceve il CFDA International Award a New York come miglior designer, l’anno dopo è insignita del VH1 Music and Fashion Award, per la Collezione Prada e del Neiman Marcus Award. Passano dodici mesi e arriva il VH1 Music and Fashion Award, per la Collezione Miu Miu. Nel 1998 stesso premio ma per una diversa collezione, Prada Uomo. E in Italia nessun riconoscimento? Ecco il Premio Leonardo Qualità Italia a Roma consegnatole nel 1998. Intanto l’avventura aziendale procede, è proprio il caso di dirlo, a gonfie vele. Patrizio Bertelli vuole Luna Rossa come barca per l’America’s Cup del 2000 in Nuova Zelanda. E’ il successo insperato di un team di velisti e definitivo di un marchio, Prada Sport che da allora decolla inarrestabile.
Miuccia intanto sogna l’arte. Nel 1993 istituisce PradaMilanoArte che nel 1995 diventa Fondazione Prada, nel 2000 riceve l’Honorary Award, New Museum of Contemporary Art di New York e la laurea ad honorem al Royal College of Art di Londra, una delle scuole d'arte e di design più prestigiose del mondo.
E diviene socia fondatrice della Fondazione Teatro alla Scala.
Fine dell’escaltion? No davvero… Un marchio per quanto prestigioso rischia di sentirsi solo e così la premiata ditta Prada Bertelli punta sulle sue carte vincenti per espandersi attraverso acquisizioni e joint venture. Nel 1999 acquisisce il 51% di Hemult Lang e il 75% di Jil Sander, rileva in toto Curch & Co., storico marchio di scarpe londinese e crea una joint venture con De Rigo per la creazione di occhiali griffati Prada, Miu Miu, Helmut Lang e Jil Sander. Ma per gli amanti della moda Prada rimane da sempre e sempre di più il marchio elegante, vagamente minimale per lui e per lei che rende ogni stagione delicata e preziosa, che affascina la giovane di tendenza e la signora elegante e sobria.