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IL RECETTORE OCULARE NEL CONTESTO POSTURALE

IL CORPO IN ASSE (in linea)

Queste linee immaginarie vengono utilizzate per tracciare l’asse sul quale si svolgono i movimenti di rotazione. Esattamente come succede per i cardini di una porta, quando si muove in un piano attorno ad un asse. Il piano (la porta) è determinato dall’orientamento del perno nel cardine (asse).

 

ASSI PRINCIPALI DEL CORPO UMANO

  • ASSE LONGITUDINALE (verticale). è perpendicolare alla base di appoggio, quando il corpo è in posizione eretta.
  • ASSE TRASVERSALE (orizzontale): è diretto da sinistra a destra ed è perpendicolare all’asse longitudinale.
  • ASSE SAGITTALE (antero-posteriore): è diretto dalla superficie posteriore alla superficie anteriore del corpo. Questo asse è perpendicolare agli altri due assi.

Valutando la componente oculare, un semplice test da provare è quello dell’H diagnostica. In questo test si valuta il bilanciamento funzionale dei muscoli motori dell’occhio, che per un discorso di catene muscolari e connessione con il tratto cervicale, hanno un’influenza posturale davvero notevole.

La stretta relazione tra i principali sistemi di afferenza recettoriale e regolamentazione posturale, dove la disfunzione di un distretto è in grado di alterare gli altri distretti, i quali, in modo assolutamente automatico, cercheranno di adattarsi a nuovo partner posturale. Uno stimolo apportato al Sistema Tonico Posturale (da qui STP) può portare a modifiche, e relativi adattamenti, di tipo parafunzionale con conseguenti coinvolgimenti dei distretti, anche distali, dell’afferenza interessata.

Si pensi ad esempio alle posizioni anomale della testa, necessarie a compensare una visione binoculare compromessa, con la testa in orto-posizione soggettiva che coinvolgono il distretto cranio-cervico-mandibolare. Oppure alle asimmetrie del tronco assunte per evitare un dolore ricorrente che inducono adattamenti nei distretti distali come la posizione del cingolo scapolare, i rapporti dell’articolazione temporo-mandibolare, il feedback dell’apparato vestibolare, il carico sull’appoggio podalico, e il sistema visivo inducendo nuova organizzazione dei meccanismi tonico-fusionali degli occhi.

 

COME VIENE CONDIZIONATO IL RECETTORE OCULARE NEL CONTESTO POSTURALE?

Per prima cosa bisogna imparare a “vedere” il recettore oculare sotto una duplice luce:

  • Esterocettiva
  • Propriocettiva

La FUNZIONE ESTEROCETTIVA dell’occhio avviene attraverso la percezione retinica per mezzo dei suoi recettori, come i bastoncelli e coni e la loro integrazione con le cellule ganglionare, amacrine, orizzontali con il Sistema Nervoso Centrale.

La retina fornisce informazioni sulla posizione del corpo rispetto all’ambiente circostante.
Proprio per questa caratteristica è possibile intuire che qualsiasi correzione, sia in grado di modificare il rapporto del sé e con tutto ciò che si percepisce. Se si apportano delle modifiche alla vista, queste condizionano inevitabilmente anche la loro funzione esterocettiva. 

Una volta eliminato l’adattamento viziato del capo indotto dalla funzione visiva, è possibile trattare con maggior facilità e migliorando il tempo di ripristino alla fisiologia attraverso l’intervento di  riequilibrio posturale.

La funzione propriocettiva riguarda tutte le informazioni che provengono dal corpo, ed in questo contesto, è relativa a informazioni che sono collegate all’attività tonico-muscolari extraoculare, e alle vie dell’oculocefalogira. Queste si riflettono sui muscoli del collo e delle spalle fino ai piedi attraverso le vie autonome oculo-spinali, cervico-spinali, vestibolo-spinali, etc.

 

VISIONE BINOCULARE NORMALE

La visione binoculare è quella condizione caratterizzata dell’uso simultaneo di entrambi gli occhi con fissazione bifoveale. Le condizioni necessarie affinché si instauri:

  1. Corretta sovrapposizione dei campi visivi;
  2. Corretto sviluppo neuromuscolare;
  3. Uno sviluppo normale delle vie ottiche;
  4. Nitidezza e dimensioni delle immagini retiniche simili in entrambi gli occhi.

 

VALUTAZIONE FUNZIONALE DELLE ABILITÀ VISIVE

Tutte le volte in cui l’occhiale non risolve un problema visivo, oppure persistono sintomi astenopici, bruciore agli occhi, lacrimazione o secchezza oculare, è bene procedere con una valutazione più accurata, che indaga ogni aspetto della funzione visiva: interazione centro-periferica, oculomotricità, accomodazione, vergenze e fusione sensoriale.

Spesso occorre integrare la prescrizione oftalmica con supporti accomodativi, prismi o procedure di Visual Training.

 

VISUAL TRAINING OPTOMETRICO

Il Visual Training Optometrico è la disciplina che sviluppa le abilità visive per ottenere una performance e un comfort migliore. L’obiettivo che ci si pone è stabilire nuovi processi e relazioni che permettano di ricevere, esaminare e comprendere meglio l’informazione visuale. Ciò è possibile perché la procedura va ad agire sia sul sistema nervoso, in particolare sulla via visuale retino-corticale (cosciente) e retino-subcorticale (incosciente), sia sulla muscolatura oculare estrinseca ed intrinseca.

Il training personalizzato si compone di esercizi specifici che ripetuti portano all’automatizzazione.

Si può intervenire su ambliopie, anomalie accomodative e di convergenza, disfunzioni oculomotorie e per incrementare le prestazioni sportive.

Stabilita la tabella di allenamento, comprendente almeno un esercizio per tipologia, è prevista una seduta a settimana, o al massimo una volta ogni 15 giorni, seguita dall’optometrista, durante la quale verrano spiegati gli esercizi, valutati i progressi e aumentate le difficoltà di svolgimento in base ai miglioramenti ottenuti. Il soggetto dovrà svolgere dai 15 ai 20 minuti di esercizio individuale, possibilmente tutti i giorni.

Poiché l’impegno richiesto è oneroso, è fondamentale che vi sia particolare motivazione al raggiungimento di nuovi apprendimenti da entrambe le parti.

 

SPORT VISION

Il Visual Training volto ad incrementare le prestazioni sportive prende il nome di Sport Vision. Potenziare le capacità visive dell’atleta, in relazione alla propria specialità sportiva, significa ottimizzare le performances di equilibrio, concentrazione e di capacità di risposta agli eventi, lavorando sull’integrazione sensoriale, neurologica e motoria.

Oltre ad essere una parte attiva del programma di allenamento, la rieducazione visiva svolge un ruolo fondamentale nella riabilitazione in seguito ad un trauma, consentendo un reintegro completo dell’atleta. Di conseguenza, può anche essere impiegata a scopo preventivo da infortuni.

Può portare al successo nelle più svariate discipline sportive, dalle più dinamiche per il fisico, come gli sport di squadra, boxe, tennis, sci e scherma, alle più statiche ma che richiedono un’alta precisone di esecuzione, come gli sport di tiro o di guida. Grazie alla sua multidisciplinarietà, non è rivolto esclusivamente ad atleti professionisti ma anche a chi svolge attività fisica a livello amatoriale.

  

Vi auguro tanta salute!


Counselor holistic Optika & Naturopathy
Nicoletta Miclea

con la collaborazione di:
Dott Mattia Lotto (ortottista e assistente di oftalmologia)
Dott.ssa Claudia Bracchi (ottico, optometrista)